Un convegno dedicato all’attualità della proposta mutualistica in ambito sanitario e socio-assistenziale realizzato nell’ambito delle celebrazioni per i 145 anni della Mutua sanitaria Cesare Pozzo, ente no profit che dal 1877 è al fianco di cittadini, lavoratori e imprese portando quotidianamente un esempio concreto di aiuto reciproco.
La CesarePozzo: dal 1877 al fianco dei cittadini
Nata come organizzazione di categoria nel settore trasporti, CesarePozzo si è contraddistinta nella storia del mutualismo per aver intrapreso un cammino virtuoso che ha visto mettere sempre al centro delle sue azioni l’aiuto reciproco, la solidarietà e il noprofit al fine di garantire ai suoi assistiti il diritto alla universalità delle cure.
Per celebrare il 145esimo anno dalla sua fondazione, CesarePozzo ha voluto intraprendere un importante percorso di celebrazioni iniziato nelle città di Milano e Bari per proseguire giovedì 19 maggio alle ore 15.00 a Napoli con il convegno “Storia delle Mutue. Mutue nella storia”, nella Biblioteca Guarino del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli in Corso Umberto I, 40.
Il convegno in programma il 19 maggio alla Federico II
Il convegno, realizzato in collaborazione con il Dipartimento degli Studi Umanistici della Federico II, gode della partecipazione del mondo accademico e dei più importanti settori della cooperazione sociale partenopea. Presenti anche i dirigenti della Mutua Cesare Pozzo, attiva a Napoli con 4.500 soci e numerosi accordi con enti del calibro di Gesco, EAV Srl e tanti altri. Ad aprire i lavori saranno i docenti Luigi Musella e Marco Musella, ordinari dell’Università Federico II di Napoli, insieme a Stefano Maggi, professore ordinario dell’Università di Siena.
Si proseguirà con gli interventi di Sergio D’Angelo, consigliere comunale di Napoli e presidente del gruppo di cooperative sociali Gesco, e di Andrea Tiberti, presidente nazionale della Mutua sanitaria Cesare Pozzo. Concluderà i lavori Rosalba Lasorella, presidente regionale CesarePozzo Campania. A moderare l’incontro la giornalista Ida Palisi.
L’importanza della cooperazione sociale e del mutualismo
“Il mutualismo è l’espressione massima della reciprocità, si tratta di ‘una relazione tra oggetti, azioni e persone finalizzato ad uno o più benefici reciproci’. Il mutualismo presuppone la disponibilità a donare, ma all’interno di circuiti nei quali al dono elargito corrisponde (o corrisponderà) dono ricevuto. Perciò, dovunque nella nostra società c’è contemporaneamente un bisogno non appagato e ci sono, da qualche altra parte, risorse attuali per soddisfarlo, vi è spesso uno spazio per la mutualità, per la costruzione di comportamenti, regole e istituzioni, alternative allo scambio capitalistico, ispirate alla reciprocità, anche intertemporale e intergenerazionale”, spiega Marco Musella, ordinario di Economia Politica dell’Università di Napoli Federico II.
Il docente aggiunge: “Si pensi ai servizi di welfare come alla salute, all’educazione come al credito, per citare solo alcuni ambiti dove è evidente che, oggi più di ieri, coesistono in capo a persone diverse bisogni insoddisfatti e risorse inutilizzate che possono essere trasformate in strumenti per soddisfarli con un beneficio reciproco che si protrae nel tempo”.
La presenza della CesarePozzo in Campania
“Nella città di Napoli da oltre dieci anni abbiamo ampliato il nostro ambito di intervento: dal mondo dei trasporti fino alla cooperazione sociale, passando per gli ambiti accademici e di formazione giovanile – afferma Rosalba Lasorella, presidente regionale CesarePozzo Campania – in questo modo siamo certi di lavorare con attenzione e metodo per diffondere nel Meridione il messaggio mutualistico, attualizzando un’idea di solidarietà nata ben 145 anni fa”.
“Desideriamo incontrarci e toccare con mano l’attualità della scelta no-profit in ambito sanitario – commenta Andrea Tiberti, presidente nazionale della Mutua sanitaria Cesare Pozzo – Aspettiamo la cittadinanza per celebrare insieme i principi cardine della mutualità, proposta oggi più che mai valida per il raggiungimento dell’universalità delle cure”.